La fibromialgia, dal greco “dolore” (algos) ai “muscoli” (myo) e “ai tessuti fibrosi” (fibro) è una malattia cronica o a lungo termine. Si stima che in Italia ne soffrano quasi quattro milioni di persone: numeri che fanno della fibromialgia la seconda malattia reumatica, in termini di diffusione, dopo l’osteoartrosi (o artrosi).

Eppure, nonostante cotanta diffusione, ancora oggi è spesso erroneamente diagnosticata o fraintesa.

La fibromialgia, da considerarsi a tutti gli effetti una malattia reumatica, colpisce, spesso seriamente l’apparato muscolo-scheletrico. I sintomi più diffusi sono:

  • Dolore diffuso e cronico ai muscoli e alle ossa;
  • Stanchezza ed affaticamento (chi ne soffre dorme per lunghi periodi senza sentirsi riposato);
  • Rigidità in numerose sedi dell’apparato locomotore.

Oltre ai sintomi sopra descritti, spesso se ne aggiungono ulteriori, tra i quali:

  • Astenia;
  • Disturbi dell’umore e del sonno;
  • Incapacità di concentrarsi o difficoltà a prestare attenzione;
  • Dolore all’addome inferiore;
  • Mal di testa;
  • Sindrome del colon irritabile;
  • Disturbi psichiatrici, come depressione e ansia;
  • Disturbi correlati allo stress, come il disturbo post-traumatico da stress.

La medicina non ha ancora compreso appieno i fattori che inducono le persone a provare il dolore cronico diffuso associato alla malattia. I sintomi potrebbero essere il risultato di un’interpretazione errata del cervello e dei nervi o di una reazione eccessiva ai normali segnali del dolore. Ciò potrebbe essere dovuto a uno squilibrio chimico nel cervello. Alcune teorie suggeriscono che il cervello, in seguito a diversi eventi, abbassi la soglia del dolore. Tutto quello che una volta non era doloroso diventa molto doloroso con il tempo.

Un’altra teoria suggerisce che i nervi e i recettori del corpo diventino per qualche ragione, via via più sensibili alla stimolazione reagendo in modo eccessivo ai segnali ricevuti, provocando dolore eccessivo.

I sintomi della fibromialgia sono considerati soggettivi, in quanto non possono essere determinati o misurati dai test, tuttavia viene definita “sindrome fibromialgica” per la presenza contemporanea dei segni clinici che possono presentarsi contemporaneamente concorrendo, così, a determinare la diagnosi.

Ricercatori e medici non sanno ancora di preciso cosa causi la fibromialgia. Grazie a decenni di ricerche però sono vicini alla comprensione di fattori che potrebbero in qualche modo scatenarla; Questi fattori includono:

  • Genetica. La fibromialgia è spesso genetica. Chi ha un familiare con questa patologia, corre un rischio di svilupparlo più elevato. I ricercatori ritengono che alcune mutazioni genetiche abbiano un ruolo chiave in questa condizione. Tuttavia i geni responsabili di questa condizione mutata,non sono ancora stati identificati.
  • Infezioni. Malattie pregresse possono scatenare la fibromialgia o in altri casi, peggiorare i sintomi della malattia stessa.
  • Trauma. Le persone che subiscono traumi fisici o emotivi possono sviluppare la fibromialgia. La condizione è stata collegata a forti stress ed anche ai disturbo da stress post-traumatico.
  • Genere. La Fibromialgia è molto più comune nelle donne rispetto agli uomini. Secondo la National Institute of Arthritis and Musculoskeletal and Skin Diseases (NIAMS), le donne rappresentano tra l’80 e il 90% di tutti i casi di fibromialgia.
  • Ansia e depressione. Questi e altri disturbi dell’umore sembrano legati alla fibromialgia, anche se non ci sono prove che attestino che effettivamente causino tale condizione.
  • Scarso movimento fisico. La condizione è molto più comune nelle persone che non sono fisicamente attive. L’esercizio fisico può aiutare a ridurre il senso di dolore.

Se è vero che non esiste ancora una cura specifica si sa per certo che una combinazione di farmaci, esercizio fisico, riduzione dello stress e corrette abitudini possono alleviare i sintomi abbastanza da poter vivere una vita normale e attiva.

L’obiettivo del trattamento della fibromialgia è la gestione (e la riduzione) del dolore, migliorando così la qualità della vita.

Quest’obbiettivo è spesso ottenuto attraverso un duplice approccio: cura di sé e farmaci.

I farmaci comunemente usati per la fibromialgia includono:

  • Antidolorifici;
  • Antidepressivi;

Mentre per quanto riguarda la cura di sé ed il miglioramento in generale dello stile di vita i rimedi alternativi utilizzati nella fibromialgia sono:

  • Fisioterapia;
  • Agopuntura;
  • Meditazione;
  • Yoga;
  • Esercizio regolare;
  • Terapia di massaggio;
  • Una dieta equilibrata e sana;

Una cosa è certa: anche non guarendo del tutto la malattia, questi rimedi alternativi possono concretamente ridurre il dolore e far sentire meglio il paziente nel complesso.