La disfagia consistente nella difficoltà a deglutire, in quanto è una disfunzione dell’apparato digerente che non consente il corretto transito del bolo nelle vie digestive superiori; quasi sempre si manifesta come conseguenza di altri disturbi ostruttivi o motori, come presenza di neoplasie o acalasia. Può riguardare solo i cibi solidi, o anche quelli semiliquidi o liquidi e comporta maggiore sforzo del normale per introdurre cibo dalla bocca allo stomaco.
Solitamente è più comune nelle persone anziane e nei bambini.
Sebbene il termine medico “disfagia” sia spesso considerato come un sintomo o segno, a volte viene usato per descrivere una condizione a sé stante. Esiste un’ampia gamma di potenziali cause di disfagia; se si verifica una o due volte, probabilmente non sussiste un problema serio alla base, ma, se si verifica regolarmente, è bene rivolgersi a un medico.
Dal momento in cui esistono diverse ragioni che comportano la disfagia, il trattamento dipende dalla causa scatenante.
Vediamo insieme le più comuni cause di disfagia, sintomi, diagnosi e potenziali trattamenti.
Cos’è la disfagia?
La disfagia è un processo sorprendentemente complesso e può essere causata da difficoltà in qualsiasi fase del processo di deglutizione.
1. Disfagia orale (alta disfagia) – il problema è nella bocca, a volte causato dalla debolezza della lingua dopo un ictus, difficoltà a masticare cibo o problemi nel passaggio di cibo dalla bocca.
2. Disfagia faringea – il problema è nella gola. I problemi alla gola sono spesso causati da un problema neurologico che colpisce i nervi (come il morbo di Parkinson, l’ictus o la sclerosi laterale amiotrofica).
3. Disfagia esofagea (bassa disfagia) – il problema è nell’esofago. Si verifica di solito a causa di un blocco o di un’irritazione. Spesso è necessaria una procedura chirurgica.
Possibili cause di disfagia includono:
Sclerosi laterale amiotrofica – una forma incurabile di neurodegenerazione progressiva; col passare del tempo, i nervi della colonna vertebrale e del cervello perdono progressivamente la funzione.
Acalasia – il muscolo esofageo inferiore non si rilassa abbastanza da permettere il cibo nello stomaco.
Spasmo diffuso – i muscoli dell’esofago si contraggono in modo scoordinato.
Ictus – le cellule cerebrali muoiono a causa della mancanza di ossigeno perché il flusso sanguigno è ridotto. Se vengono colpite le cellule cerebrali che controllano la deglutizione, possono causare disfagia.
Anello esofageo – una piccola parte dell’esofago si restringe, impedendo a volte il passaggio di cibi solidi.
Esofagite eosinofila – livelli elevati di eosinofili (un tipo di globuli bianchi) nell’esofago. Questi eosinofili crescono in modo incontrollato e attaccano il sistema gastrointestinale, causando vomito e difficoltà a deglutire il cibo.
Sclerosi multipla – il sistema nervoso centrale viene attaccato dal sistema immunitario, distruggendo la mielina, che normalmente protegge i nervi.
Miastenia grave (malattia di Goldflam) – i muscoli sotto controllo volontario diventano facilmente stanchi e deboli perché c’è un problema con il modo in cui i nervi stimolano la contrazione dei muscoli. Questa è una malattia autoimmune.
Sindromi di Parkinson e Parkinsonismo – La malattia di Parkinson è una malattia neurologica progressiva e degenerativa che compromette le capacità motorie del paziente.
Radiazioni – alcuni pazienti che hanno ricevuto radioterapia al collo e alla zona della testa possono avere difficoltà di deglutizione.
Labio e palatoschisi – tipi di anomalie del volto dovute alla fusione incompleta delle ossa nella testa, con conseguenti lacune (palatoschisi) nel palato e nella zona del labbro-naso.
Sclerodermia – un gruppo di malattie autoimmuni rare in cui la pelle e il tessuto connettivo diventano più tesi e induriti.
Cancro esofageo – un tipo di cancro nell’esofago, solitamente correlato all’alcol e al fumo o alla malattia da reflusso gastroesofageo (GERD).
Stenosi esofagea – un restringimento dell’esofago, è spesso correlata al GERD.
Xerostomia (secchezza delle fauci) – non c’è abbastanza saliva per mantenere la bocca bagnata.